Campo dei Fiori Trail corre con Chicchi!
15 pettorali e di conseguenza il ricavato della loro vendita sono stati donati agli Amici di #iocorroconCHICCHI, per sostenere la ricerca e la lotta contro la SLA.
Qui di seguito l’articolo scritto da Chicchi che vi raccomandiamo assolutamente di leggere!
Sono Cristina (Chicchi) e dal 2011 sono ammalata di SLA, malattia che mi costringe sulla carrozzina, impossibilitata nei movimenti e nel parlare, ma che, grazie a Dio, non mi ha tolto il sorriso e gli occhi, con i quali comunico tutta la mia voglia di vivere. Riesco a scrivere grazie ad un puntatore ottico. In questi anni la grande compagnia di famigliari e amici, che ci abbraccia, e la fede in Cristo, che ci sostiene, hanno permesso a me e al mio straordinario marito Guglielmo (Guly) di vivere alla grande, anche se la circostanza poteva dire il contrario. Dopo la diagnosi della malattia la mia vita è cambiata drammaticamente, da ingegnere, manager in una multinazionale a essere praticamente immobile. Devo ammettere, comunque, che sono sempre stata relativamente fortunata con chi ho incontrato: considerata prima come persona e poi come ammalata, e quindi con tutti i miei desideri, i miei sentimenti, il mio amore e la mia ragione. Il mio valore non sta in quello che posso fare ma è nel fatto che esisto, esisto proprio ora come sono, in queste cattive condizioni di salute, amata da mio marito, dai nostri stupendi genitori, fratelli, sorelle, parenti e amici.
Desideravamo una famiglia con figli, ma i bambini non sono arrivati. Abbiamo deciso allora, per l’amore che abbiamo sempre ricevuto, di adottare un bambino, ma la SLA è arrivata prima.
Ora la realtà è che ho una malattia molto grave e ci sono momenti in cui piangiamo e siamo tristi, ma non siamo disperati, perché, in questa stessa realtà non siamo mai soli, siamo costantemente accompagnati da un enorme numero di persone straordinarie che ci circondano, sia con il loro aiuto concreto che con le loro preghiere.
Siamo stati in America a raccontare la nostra vita, ad un congresso medico; mi hanno portata a sciare; mi hanno costruito una piscina, per fare idroterapia, nella quale riesco a fare movimenti che la malattia mi ha ormai bloccato; mi hanno portata in Terra Santa, dove, grazie all’aiuto di cari amici, siamo addirittura riusciti ad entrare nel Santo Sepolcro, affidandoci a Chi tutto può; poi a fare un pellegrinaggio Macerata-Loreto, di notte, con altre centomila persone, per 28 Km spinta e tirata lungo tutto il percorso da un continuo susseguirsi di amici e famigliari, accarezzata dalle amiche per un caro conforto, fino quando, all’alba, giunti davanti alla Madonna di Loreto, a Lei abbiamo affidato la mia guarigione e che i ricercatori trovino al più presto una soluzione a questa terribile malattia; e molti altri viaggi o iniziative; per arrivare a settembre ’15 con la Maratona del Lago di Varese, il 3 aprile ’16 alla Maratona di Milano e il 22 maggio ’16 ho “corso” il Triathlon di Pietra Ligure.
Quanto noi abbiamo vissuto, in questi anni, è una Grazia, non è necessario fare, o viaggiare, ma dire sì alle circostanze che ti sono chieste di vivere, seguendo e affidandoti!
Il tutto è stato letteralmente un inno alla vita! Come infatti la prima Maratona del Lago di Varese è stata la maratona di Chicchi! Non perché sono io, ma perché è stata una festa e un segno di speranza per tutti.
Le iniziative sportive sono state collegate ad una raccolta di fondi per sostenere la ricerca sulla SLA.
L’idea della maratona nasce da due desideri: il primo di un amico maratoneta a conoscenza del fatto che io, nel 2007, avevo corso la maratona di New York. A lui sarebbe piaciuto portarmi nella parte finale, all’arrivo della maratona di Varese, che avrebbe corso per me. Il secondo dal desiderio del fratello di Guly che, avendomi vista sciare con una slitta speciale (io amavo tantissimo sciare), ha pensato che mi sarebbe piaciuto anche correre e pertanto si poteva farmi fare qualcosa. Da lì è successo di tutto, mio cognato e due amici hanno costruito una carrozzina speciale, e sotto l’organizzazione impeccabile di mia cognata, sorella maratoneta di Guly, che più volte aveva corso per me, un mondo si è messo a disposizione per concretizzare questa idea. Sono tantissime le persone che ci stanno accanto e soprattutto pregano per la mia guarigione, e, come per la maratona, si offrono per sostenere un po’ della fatica che ci è chiesta.
Il 26 dicembre ’15, mi hanno portato in cima al Forte d’Orino a sentire un coro che cantava canti natalizi e canti di montagna. E’ una tradizione, e non ci andavo più da quando mi sono ammalata. Guly ha avuto l’idea di portarmi e con l’aiuto dei fratelli e amici siamo arrivati anche là, percorrendo un sentiero molto bello sul Campo dei Fiori! Spettacolo! Si vedevano i laghi nella nebbia ma circondati da una corona di monti tra i quali il Monte Rosa svettava in modo imponente! Bellissimo! Sono grata anche per questo dono inaspettato, deciso la sera prima.
Quando mia cognata mi ha parlato del primo Trail del Campo dei Fiori mi è subito venuta in mente tanta bellezza. Ho accolto con molto piacere poi il fatto di unire all’evento un progetto a sostegno della ricerca sulla SLA, e così di sensibilizzare i partecipanti su una malattia così grave e cattiva, della quale ancora non si conoscono le cause, per cui non esiste cura.
Con #iocorroconchicchi sulla pagina di Rete del Dono:
https://www.retedeldono.it/it/iniziative/uniti-per-la-ricerca-sulla-sclerosi-laterale-amiotrofica-iscritta-registro-regione
sosteniamo la ricerca che la dottoressa, che mi ha in cura a Novara, sta portando avanti.
Anche con questa iniziativa ci aiutate a stare davanti alla fatica che ci è chiesta pieni di speranza. Non si dice sì, a quanto ti è proposto, perché si è forti, ma perché, grazie all’educazione ricevuta, sperimenti il centuplo anche in forza di chi ti è messo a fianco.
Con gratitudine,
Chicchi e Guly